«Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.» (Antonio Gramsci)

15 aprile 2011

C'è bisogno di Energie Pulite: ho deciso di candidarmi al Comune di Napoli

di Arnaldo Maurino

Sarà che le cose hanno preso a muoversi velocemente in questa città, che ho deciso di candidarmi al Consiglio Comunale di Napoli. L’ho deciso perché in fin dei conti siamo tutti in ballo, mentre le litanie del malgoverno ripetevano ossessivamente lo stesso mantra: va tutto bene. Ed ora quel mantra te lo ritrovi tra i denti, ma nell’Anima si è tramutato in una serie di domande: quale destino per i quartieri periferici come Scampia, S.Giovanni e Bagnoli? Quale destino per le politiche riguardanti le tutele sociali nei confronti delle persone più povere, nei confronti dei disabili, dei precari, degli operatori sociali, dei giovani? Napoli è destinata ad essere un’enorme discarica?

L’assurda condizione di afflizione in cui questa città sembra essere precipitata è il frutto del mal governo, che per decenni ha reso i quartieri più desolati, il lavoro più precario, l’ambiente più inquinato, gli animi più incupiti. Ed invece è possibile una politica del buon governo che non depositi i burattini dei partiti nel ventre grasso dei consigli d’amministrazione, che non arricchisca i potentati, che non stacchi assegni con cifre enormi per finanziare megaconsulenze inutili. La vecchia politica è governata da un ritmo che sembra scandire tempi regolari, fissi, immobili. E’ per questo che non ho condiviso la scelta di SeL di appoggiare un candidato a sindaco espresso da un Pd in rotta. Quella di SeL mi è parsa la scelta di chi rimane a contemplare la disfatta. Invece con Luigi De Magistris guardiamo al tempo della dignità e del cambiamento. Dignità, una parola da scandire con lentezza, sillaba dopo sillaba. Una parola dimenticata, ma che dalle regioni più profonde del nostro animo finisce inevitabilmente per sobbalzare fuori. Una parola che ha bisogno di un forte respiro per essere pronunziata, poiché in fin dei conti è come respirare, è come avere l’esatta percezione che se rimani fermo, di colpo ti ritrovi a fare i conti con i rimpianti per non averci provato, per non averlo ricercato il cambiamento. Eppure quello, il cambiamento, non ama i solitari, ed allora percorrerò questo nuovo sentiero assieme a tutte le energie pulite che saranno l’anima della mia campagna elettorale.
Cari amici/che nei prossimi giorni proveremo assieme, a contrapporre il suono della parola dignità al silenzio del mal governo, della cricca, e delle destre affaristiche. Ciò che è stantio ed immobile può essere attraversato, di slancio, da una nuova generazione, dai suoi saperi, dalle sue esperienze, dalla sua sensibilità, dalla sua capacità di essere un’energia pulita.

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