di Arnaldo Maurino
Napoli è energia fluttuante. Sembra quasi di sentirla vibrare, al mattino, in metropolitana, intrappolata in corpi che si apprestano alla grande catena di montaggio sociale. Che Napoli sia energia lo percepisci, poiché tutto sembra predisporsi al cambiamento. Eppure questo non è scontato. In queste ore le forze della conservazione, che hanno eletto a propri portavoce da un lato Morcone dall’altro Lettieri, sembrano volerci raccontare uno scontro elettoralistico tutto interno alla borghesia cittadina. Ma la narrazione della città è una narrazione diversa. La notte livida che è calata su Napoli ha avvolto le strade ricolme di rifiuti, strade governate dai poteri criminali, insicure, dove uomini e donne si rifugiano in scafandri di solitudine, impermeabili all’esterno. E poi, la notte finisci per portartela nell’anima quando hai un contratto precario, o se lavori da irregolare in un cantiere edilizio, quando sei dimenticato in una delle tante graduatorie di assegnazione di immobili (mentre si è persa traccia dei 33 milioni di euro stanziati nel bilancio comunale per le politiche edilizie). La notte finisci per avercela negli occhi quando per causa del mal governo le strade sono piene di barriere architettoniche, e il pensiero del futuro sembra un lusso intellettuale, poiché bisogna arrancare in un presente di precarietà. Eppure, sarà per via della vitalità che mi porto dentro, ma io la notte ho finito per amarla, perché al suo fondo è sempre possibile scorgere una luce. Questa luce si chiama dignità, ed in questi giorni di campagna elettorale l’ho vista sul volto dei tanti precari, disabili, senza tetto, disoccupati, operai, ambientalisti, volontari, giovani, sindacalisti, studenti, cittadini/e che ho incontrato. Incontri tenuti spesso in strada, per la scarsezza dei mezzi di una campagna elettorale indimenticabile, eppure come descrivere la bellezza del desiderio, della vitalità, della dismisura che impatta contro ciò che è fisso, stantio, decadente, irrazionale?
Vi invito a votarmi nonostante il mio imbarazzo nel farlo, perché sono convinto che in fin dei conti sarebbe un voto per tutte le fragilità sociali espulse dal dibattito politico in questo momento. Un voto senza passione e senza il desiderio di protagonismo è un’arma spuntata e così quando sarete nella cabina elettorale, come sempre: fatelo con passione!!!
Nessun commento:
Posta un commento